La bellezza glorifica il suo Creatore |
L'uomo di indole mite si trovava in un campo, ritto in piedi, quasi trentenne, carico dei pensieri dovuti alla sua provenienza; il marito di sua madre non era suo padre, gli avevano detto che suo padre era addirittura Dio, questo pensiero era sempre nella sua testa, lo impegnava a riflettere di continuo, a capo chino osservava un giglio di campo e di quanto fosse bello, un fiore in mezzo a tanti, e che forse solo lui avrebbe visto e apprezzato, si convinse ulteriormente che fosse un Creatore amorevole, dalla sua capacità di fare le cose belle semplice e abbondanti senza nulla chiedere, comprese che 'a Dio ogni cosa è possibile '. Memorizzò la scena, che poi utilizzò per far riflettere i suoi discepoli di poca fede, dicendogli:
"Riflettete su come crescono i gigli: non faticano né filano, eppure vi dico che nemmeno Salomone in tutta la sua gloria si adornò come uno di loro. Quindi, se Dio veste così la vegetazione dei campi, che oggi c’è e domani viene gettata nel forno, quanto più vestirà voi, uomini di poca fede" Luca 12:27
Questo figlio loda suo Padre con un tale calore e sentimento che ci attrae a se. Ama e adora suo Padre; la scena che racconta ci fa capire che Dio si interessa di ognuno di noi singolarmente. Il giglio nella sua bellezza (i suoi colori il contatto coi suoi petali, il suo profumo intenso, la sua eleganza) ci trasmettono la grandezza, la capacità, l'amore di Dio.
Ecco il Dio che desidero e che mi convince, amo con affetto pure suo figlio Gesù che fu una copia vivente del Padre suo.
".....Ogni cosa che respira lodi Iah (Geova) . Lodate Iah" Salmo 150
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